La Nostra Storia
una tradizione arrivata alla terza generazione
Come tutto ebbe inizio
A metà degli anni 60 Delfino Nicoletta e Alfredo Ciarlo, dopo aver acquistato da ‘u sciu baghett’ un appezzamento di terra a Sciarborasca (attuali Via Priccone, Via Falcone, Via Fosse Peol e Via al Deserto) lo rivendono a pezzi per poter costruire una locanda sulla prescelta collina di pini.
Inaugurato nell’aprile del ‘65, La Pineta diventa presto punto di riferimento per le lunghe villeggiature estive dei genovesi e non solo.
Non sono solo le cerimonie che legano La Pineta alla vita sociale di Cogoleto, ma anche le fiere.
Dopo pochi anni la coppia decide di ampliare l’edificio. Sfruttando gli scarti della demolizione della vecchia chiesa del paese, all’epoca in rifacimento, viene allargata la collinetta e vi si costruisce sopra l’ampio salone, futuro teatro di innumerevoli festeggiamenti.
Tantissime sono le persone della zona che hanno partecipato ad almeno uno dei tradizionali ricevimenti tenutisi fra le sue mura.
Tradizione che resiste alla prova del tempo, fino al punto di veder tornare in occasione delle nozze d’oro coppie che già vi avevano celebrato il matrimonio mezzo secolo prima.
Qualcuno far i meno giovani si ricorderà della fiera delle mucche, che si teneva nel pratone in fondo a quella che all’epoca era ancora Via al Deserto.
Ed è proprio per le feste del paese che, alla fine degli anni ‘70, viene costruita la pista da ballo, palcoscenico fra le altre delle prime edizioni delle celeberrima festa della Croce d’Oro di Sciarborasca.
Il duro lavoro della coppia e dei suoi figli Ugo, Aldo e Franco non passa inosservato e, nel marzo del 1985, Delfino Nicoletta viene insignita dalla Regione Liguria del premio Lavoro e Progresso, per la continuità e la qualità del suo operato.
Nei decenni La Pineta si è evoluta, adeguandosi ai cambiamento dettati dal tempo ed alle esigenze dei suoi ospiti, ma senza dimenticare mai la sua storia.
Dal 2020 si è aperto un nuovo capitolo nella storia di questa attività: ora sono Daria e Michele, che sotto l’ala del padre Ugo, portano avanti la tradizione di famiglia con la stessa passione e dedizione dei nonni.
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